Adriano Ancarani
Nato a Ravenna nel 1965, ha studiato violoncello e violoncello barocco presso la Civica scuola di musica di Milano, diplomandosi nel 1990 presso il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna. Si è perfezionato con Franco Rossi, Mario Brunello, Johannes Goritzki, Marie P. Milone, Roberto Gini.
Si è soprattutto specializzato nell’esecuzione di musica antica con strumenti originali: in questo ambito ha collaborato attivamente con varie formazioni musicali quali l’Ensemble Concerto Italiano, l’Accademia Bizantina di Ravenna e altri con i quali ha suonato in prestigiose stagioni italiane ed estere (in Francia, Belgio, Germania, Russia, Spagna, Portogallo, Cile, Brasile, Argentina, Messico, Marocco), incidendo per le case discografiche Opus 111 e Astrèe e per la rivista Amadeus.
Spinto da un forte interesse per la pedagogia della musica in generale e del violoncello in particolare ha studiato in Ungheria, prima all’Accademia Franz Liszt di Budapest nel 1993 poi all’Istituto Internazionale Kodaly di Kecskemet nel 1999 e nel 2001 approfondendo soprattutto le tematiche legate allo sviluppo dell’attitudine e del talento musicale dei bambini e degli adolescenti. Per la ditattica strumentale ha seguito invece i corsi di formazione per il metodo Colourstrings con Geza e Csaba Szilvay a Londra (2003 e 2006 e a Helsinki (2005). Dopo l’incontro nel 2012 con Antonio Mosca, principale figura di riferimento del Metodo Suzuki in Italia, decide di approfondire lo studio di tale metodologia conseguendo nel 2018 l’abilitazione di insegnante Suzuki di quinto livello.
Didatta di grande esperienza, è docente dal 1998 presso la Scuola “Sylvestro Ganassi” di Roma (dove, oltre una classe di violoncello classe di violoncello è formata da circa 20 allievi, dirige e coordina l’Orchestra d’Archi) e alla Civica Scuola delle Arti.E’ inoltre direttore artistico e docente al Campus Musicale di Collevecchio (Ri) ed ha tenuto masterclass di violoncello, violoncello barocco e musica da camera al Campus Musicale “Musica nel Parco” (Parco di Montevecchia e della valle del Curone, Lecco) e al Festival “Federico Cesi” a Trevi (Pg)